L’esperto risponde: domande e spiegazioni sulla pratica del Qi Gong e del Tai Chi Chuan

a cura di Tania Schiavo

Leggevo tempo fa, e ho deciso di condividere con tutti, un’interessante intervista a  Weizhong Sun, esperto di Medicina Tradizionale Cinese e di Qi Gong che ha collaborato per molti anni con il comitato sportivo statale cinese e che attualmente dirige l’Accademia di Tuinà di Lipsia.

  1. Quali requisiti fisici sono necessari per la pratica?
    Nessuno, occorre solo la volontà
  2. Non faccio movimento da molto tempo, posso praticare anch’io?
    E’ ideale per ricominciare a muoversi. Ben presto il corpo tornerà ad essere più elastico e mobile, più equilibrato e si riuscirà ad affrontare meglio lo stress
  3. Ci sono effetti collaterali?
    Non esistono effetti avversi. Influisce positivamente su altre terapie, soprattutto, ma non solo, su problematiche psico-somatiche
  4. Può aiutare in caso di problemi respiratori?
    Certamente! Gli esercizi respiratori sono una componente essenziale del Qi Gong (e del Tai Chi Chuan) e si può imparare a respirare correttamente. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che è molto utile per l’asma riducendone gli attacchi.
  5. Può essere praticato in gravidanza?
    I primi tre mesi è meglio evitare gli esercizi in via precauzionale; dal quarto mese sono consentiti, in via generale, tutti gli esercizi di Qi Gong, sempre eseguendoli con cautela, senza sforzo e ascoltando il proprio corpo. In ogni caso è bene consultare il proprio medico ginecologo.
  6. Esiste un limite di età?
    Dalla culla alla bara, si potrebbe dire, tutti traggono profitto dal lavoro con l’energia vitale.
  7. Con che frequenza si deve praticare?
    Nulla si DEVE ma la regolarità è la chiave dell’efficacia di queste discipline. L’ideale sarebbe la pratica quotidiana. Così lo stress non ha la possibilità di accumularsi. Più si pratica e meglio è.
  8. Non riesco a concentrarmi durante la pratica perché mi girano in testa troppi pensieri. Cosa mi consiglia?
    Primo accettare il fatto così com’è senza arrabbiarsi. In particolare il Qi Gong non mira alla perfezione ma al rilassamento, senza imporsi costrizioni. Si dedichi al movimento con la respirazione e pian piano arriverà anche la concentrazione. Metta al centro gli altri aspetti della pratica.
  9. Qual è il momento migliore per praticare?
    La pratica è efficacissima in qualsiasi momento della giornata.

Tratto dal libro: Corso base di Qi Gong di Weizhong Sun

Tania Schiavo
Allenatrice della Asd Tai Chi Art – Taijiquan per piccoli e grandi

Il Qi

Qi è una parola cinese che viene usata per indicare la forza vitale, la forza motoria, la forza del corpo, la forza della natura, la forza dell’universo ma anche il respiro, il soffio, l’aria, il temperamento e l’atmosfera. Il Qi è quindi l’energia che crea, permea, costituisce, muove e alimenta ogni cosa vivente e non vivente. E’ ciò di cui siamo fatti nel profondo, è quella vibrazione che viene studiata anche dalla fisica quantistica quando materia e energia diventano inseparabili, indissolubili, indifferenziabili. La medicina tradizionale cinese (MTC) fonda i suoi principi sul fluire del Qi sostenendo che le malattie nascono da fattori di disturbo della distribuzione del Qi nel corpo. Le pratiche del Qi Gong e del Tai Chi Quan ci insegnano a rendere questo flusso di energia costante, libero e attivo mantenendo così un elevato stato di benessere fisico, psicologico e emozionale. Infatti il Qi muove anche le emozioni e secondo la moderna concezione taoista è responsabile anche dell’attività neuronale e ormonale. Il Qi dunque è una forza fluida che si consuma durante il corso della vita. La MTC distingue il Qi pre-natale dal Qi post-natale, infatti esiste una forza di creazione che rimane immagazzinata nei reni ed è necessaria per la crescita corporea e spirituale (Jing) e una forza che si rifornisce ogni giorno tramite il nutrimento e la respirazione (Hou Tian Zhi) . Mentre il Jing ha una quantità definita che si consuma negli anni, il Qi post-natale si rifornisce continuamente e può quindi tutelare il Qi pre-natale in modo da mantenerne stabile il livello. Con il lavoro del Qi Gong e del Tai Chi Quan il Qi post-natale viene regolato, rafforzato e distribuito così il Jing viene salvaguardato portando alla longevità. Quello che comunemente viene chiamato Qi è quindi il post-natale perchè è il solo sul quale possiamo lavorare. Il Qi ha diverse funzioni: è all’origine di tutti i processi fisici, mentali e spirituali, favorisce la formazione del sangue, difende il corpo dagli attacchi esterni (vento, caldo, freddo, umidità e secchezza), è alla base delle attività organiche, dei liquidi e degli ormoni, interviene nei processi digestivi di scissione, assorbimento e utilizzo delle sostanze nutritive, regola la temperatura corporea, nutre organi, sistemi e tessuti, genera il movimento, il battito del cuore e la comunicazione attraverso il linguaggio verbale e  non verbale. Noi stessi siamo l’espressione del nostro Qi.

Tania Schiavo
Allenatrice della ASD Tai Chi Art – Taijiquan per piccoli e grandi

Perchè insegnare il Tai Chi Chuan anche ai bambini?

Il Tai Chi Chuan (Taijiquan) è un’arte marziale dai numerosi benefici psicofisici comprovati da molteplici studi a livello internazionale.
E’ una attività motoria che dà la possibilità di migliorare lo schema corporeo e la coordinazione nei movimenti, andando a lavorare su ogni articolazione e ampliando la possibilità di movimento.
Il movimento di questa disciplina è lento ed armonioso, ciò permette il totale controllo in fase di inizio, fine e durante l’esecuzione. Per questo promuove lo sviluppo della propriocezione, l’ascolto delle informazioni riguardo il corpo all’interno dello spazio (esterocezione), il controllo posturale e l’equilibrio. Ciò permette di potenziare le abilità motorie ma anche di essere maggiormente consapevoli delle proprie capacità e acquisirne sempre più sicurezza. Questa condizione migliora anche l’autostima e la sicurezza personale del bambino.
Il Tai Chi Chuan prevede l’esecuzione in gruppo di sequenze di movimenti ripetuti una, due, tre o più volte, in un certo ordine, con andatura talvolta veloce, talvolta lenta. Si effettua guardando l’esecuzione dell’insegnante, quindi si attivano i neuroni specchio sia in fase di visualizzazione che in fase di esecuzione. Essendo un movimento preciso, occorre calma e pazienza, rilassamento e concentrazione.
Il Tai Chi Chuan quindi offre la possibilità di sviluppare e potenziare le funzioni esecutive, cioè tutte le abilità legate al problem solving. Migliorano infatti le abilità di inibizione e attenzione selettiva, oltre alla concentrazione, alla memoria di lavoro e a lungo termine.
Si impara inoltre il rispetto del proprio spazio e quello altrui, oltre ai tempi del gruppo. Alcune attività si eseguono in coppia, come il Tui Shou e con il solo contatto dei polsi si impara ad ascoltare la comunicazione delle informazioni del compagno riguardo il movimento. Il compagno non è visto mai come avversario ma come collaboratore per affinare le capacità di movimento e di ascolto. Per questo quindi educa alla collaborazione migliorando le relazioni interpersonali.
Ogni movimento ha una valenza marziale, ha nomi precisi e richiama il movimento degli animali; ciò permette di rendere la proposta divertente e particolarmente interessante.
Queste attività, oltre ad essere divertenti, donano anche la possibilità di vivere il presente trovando rilassamento e tranquillità.

Le considerazioni che ho cercato di riassumere brevemente si basano sullo studio delle numerosissime ricerche scientifiche sul Taijiquan e sulla mia esperienza di pratica personale e di insegnante sia con gli adulti che con i bambini.

Questi sono i motivi per cui io e l’allenatore Gianni Paolini crediamo profondamente che il Taijiquan possa essere una bellissima e positiva attività nella vita dei bambini e dei ragazzi.

Elisabetta Bellamoli, Istruttrice della ASD Tai Chi Art
Taijiquan per piccoli e grandi

Il significato del nostro logo

Il logo dell’ASD Tai Chi Art è formato da un elemento centrale rappresentante il simbolo Tai chi e il suo susseguirsi incessante tra le forze yin e yang, sul quale sono sovrapposte 3 sagome rispettivamente di un uomo, una donna e un bambino.
Le sagome sono di colore azzurro, il quale è simbolo della comunicazione attraverso la creatività. L’uomo si trova nella posizione del serpente che striscia, tipica di quest’arte marziale e simboleggia il lavoro a mani libere, la flessibilità e la forza che si possano raggiungere con la pratica. La donna, in equilibrio su un solo piede, armeggia un ventaglio e rappresenta la maestria nell’uso delle armi, il perfetto equilibrio e l’eleganza nel movimento. Il bambino (del quale intenzionalmente non è dato distinguere se maschio o femmina perché non ci possa essere nessuna discriminazione) sta usando la sciabola, un’arma antica dove la  della tradizione del passato incontra armoniosamente il presente e si proietta al futuro.
Attorno a queste figure e al simbolo del Tai chi corre un cerchio d’acqua blu, il colore dell’equilibrio e della calma, aperto e non chiuso per tenere sempre un’apertura mentale, di cuore e alla necessità continua di imparare.
Essere e muoversi come l’acqua è uno degli obbiettivi principali del Taijiquan.

Tania Schiavo
Allenatrice della ASD Tai Chi Art – Taijiquan per piccoli e grandi



Il pensiero Taoista

Il Taiji Quan è una disciplina che, come dice il nome stesso, si basa sul Taoismo: ”Taiji”,o “Tai Chi”, è il nome del simbolo dello Yin e Yang; “Quan” vuol dire “pugno”,  “combattimento”.
Il Taiji Quan quindi è l’arte marziale che si fonda sui principi fondamentali di questa filosofia.

Descrivere il Taoismo è complesso. Cercherò di raccontarvi in modo semplice e sintetico ciò che ho compreso grazie alle mie letture sull’argomento.

Il taoismo è una filosofia antichissima che ha origini in Cina tra il terzo e il quarto secolo a. C.
Taoismo significa “insegnamento della via, del percorso”. (“Tao” significa “via”)
Il Taoismo osserva e vive la natura della quale anche l’uomo fa parte nel rispetto delle sue leggi, dei suoi cicli e delle sue trasformazioni come un libero fluire, senza confini. Nel Taoismo nulla mai si cristallizza, ma è sempre in continua evoluzione, in divenire.

I 5 principi fondamentali del Taoismo

Nella cultura cinese il numero cinque ricorre molto frequentemente ed è un numero magico. Cinque sono anche gli elementi che costituiscono la natura: Terra, Acqua, Fuoco, Metallo e Legno.

Primo principio: l’Unità.
Secondo questo pensiero tutto proviene dal Tao. Le diversità sono tutte manifestazioni del Tao, non c’è meglio o peggio, buono o cattivo, non si deve esprimere giudizio.
Noi occidentali abbiamo un pensiero dicotomico secondo cui gli opposti sono opposti, non sono integrabili. Nel pensiero Taoista invece lo Yin e lo Yang sono in relazione costante.

Secondo principio: l’Armonia.
La vita e la natura sono un fluire libero di energie, senza prevaricazione, priorità, livelli. Quelle che noi occidentali vediamo come divergenze, nel Taoismo non esistono, perché sono considerate come diverse modalità che portano verso un punto comune in momenti diversi.

Terzo principio: il Mutamento.
Nel Taoismo il cambiamento è necessario e passa attraverso il caos per approdare all’adattamento. Niente resta cristallizzato: le fasi della vita sono in continua evoluzione, destabilizzazione e adattamento per arrivare all’equilibrio, che può essere nuovamente destabilizzato in altri cicli di crescita.

Quarto principio: la Spontaneità.
Nel pensiero Taoista non esistono regole: tutto deve fluire spontaneamente, liberamente, fuori da schemi limitanti. Questo concetto non entra in contrapposizione con l’etica, perché per il taoismo ogni azione si basa sul rispetto verso la natura, se stessi e gli altri.

Quinto principio: la Non-Interferenza.
Secondo il Taoismo tutto avviene liberamente, cambia, appare, scompare, si trasforma. Non viene posto ostacolo al fluire delle situazioni, in un continuo adattamento morbido e mai definitivo. L’uomo non deve opporsi mai alle situazioni ma accogliere ciò che la vita gli preserva.


L’ideogramma “Tao” o “Dao”

Il Tao, o Dao, è l’ideogramma che rappresenta questa filosofia e significa “Via“. Rappresenta quindi il principio e il metodo da seguire per una crescita personale spirituale, per conoscere e per vivere i cambiamenti. E’ un percorso che ci indica il modo giusto nel quale comportarsi e guidare gli altri. Rappresenta l’unità, la compenetrazione, l’evoluzione con la natura, con gli altri e con se stessi.

Scopri come si scrive l’ideogramma


Il Simbolo “Taiji”

Il “Taiji”, o “Tai Chi”, è stato tradotto in “Grande Principio” o “Somma Polarità”.
Il simbolo è conosciuto in tutto il mondo e vede l’alternarsi di 2 onde che rappresentano lo Yin e lo Yang. Nell’onda bianca c’è un pallino nero, nell’onda nera c’è un pallino bianco.

Il simbolo Taiji rappresenta l’equilibrio degli opposti: yin e yang. Il loro alternarsi amalgamandosi senza interruzione in un continuo fluire, crea e governa l’Universo e le sue relazioni nello spazio e nel tempo.
Il Taiji quindi rappresenta “l’ordine naturale delle cose”.

Elisabetta Bellamoli
Istruttrice della ASD Tai Chi Art, Taijiquan per piccoli e grandi


Il Taoismo nella vita di tutti i giorni

Il taoismo è una filosofia che può migliorare la nostra vita quotidiana e aiutarci a espandere la nostra visione del mondo. La maggior parte delle frasi che vengono attribuite a grandi maestri taoisti sono abbastanza enigmatiche, quindi non esiste un unico significato, ma possono avere diverse interpretazioni nel corso del tempo e secondo il periodo della vita che stiamo attraversando.

Il principale testo del Taoismo è il “Tao Te Ching” da scritto da Lao Tse tra il terzo e il quarto secolo.

Alcune di queste frasi possono esserci di aiuto, come questa:

Il Taoismo insegna che un poco alla volta si arriva lontano. Talvolta la meta ci fa intimorire, ma se non si compie il primo passo non si arriverà mai a destinazione. Non dobbiamo inoltre pretendere di ottenere immediatamente i risultati.
Questo è bene tenerlo a mente nella vita di tutti i giorni come nella pratica del Taijiquan.

Elisabetta Bellamoli
Istruttrice della ASD Tai Chi Art, Taijiquan per piccoli e grandi

Il Qi Gong dalle origini ai tempi nostri.

Il Qi Gong è una pratica antichissima della quale si è trovata la prima traccia scritta risalente al V secolo a.C. ma che è stata tramandata verbalmente già da molto prima.
La trasmissione orale e non scritta ha fatto nascere una leggenda intorno al Qi Gong. Tale leggenda narra che 5000 anni fa, all’epoca dell’imperatore Tang Yao, la Cina viveva un lungo periodo di mal tempo che non sembrava aver fine. La pioggia cadeva incessantemente causando inondazioni e l’umidità entrava in ogni casa, in ogni cosa e in tutti gli abitanti causando loro disturbi articolari, dolori ma anche tristezza e angustia.
I saggi consigliarono di eseguire movimenti ritmici abbinati al respiro per rasserenare la cupezza del pensiero e mobilitare le articolazioni. Così le genti si accorsero che quei movimenti e le tecniche respiratorie portavano al riequilibrio delle funzioni corporee e ripristinavano il libero fluire del Qi. Ecco come, secondo la leggenda, nacque il Qi Gong.

Scavi archeologici hanno riportato alla luce le prove della millenaria esistenza del Qi Gong:

V secolo a.C. = Iscrizione su giada sulla conduzione del Qi incisa su 12 lastre di nefrite. In sinologo J. Needham ne riporta la traduzione completa nel suo libro “scienza e Civilizzazione in Cina”: Quando (il Qi) va giù, diventa calmo. Quando diventa calmo si solidifica, quando diventa solido germoglia. Dopo che è germogliato, cresce. Appena cresce, sarà spinto di nuovo indietro (nella zona alta). Quando sarà stato spinto indietro, raggiungerà la corona della testa. Al di sopra, premerà contro la corona della testa. Al di sotto premerà verso il basso. Chiunque segue questo vivrà, chiunque agisce contrariamente morirà.

IV secolo a.C. = il filosofo Taoista Zhuangzi scrive il libro “Nan hua zhen jing” (Il Vero Classico della Fioritura Culturale del Sud) dove descrive esercizi respiratori associati a movimenti di animali. In un passo di questo libro egli scrive: ”sbuffare e spalancare la bocca, espirare e inspirare, buttar fuori l’aria consunta e immetterne di nuova, scrollarsi come un orso e stirarsi come un uccello, questa è l’arte per prolungare la vita.”

Il giornale “La Repubblica” ha scritto un interessante articolo in merito che vi consiglio di leggere cliccando il link: https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/07/25/se-la-fisica-sogna-di-essere-una-farfalla43.html?refresh_ce

186 a.C. = a Zhang Jin Shan furono ritrovate 103 tavolette di bambù recanti “La guida per la conduzione e l’allungamento” con una grande quantità di esercizi  terapeutici, nozioni sulla eziologia e consigli generali sul corretto stile di vita.

168 a.C. = a Mawangdui fu ritrovata una stoffa di seta che riporta un piano per guidare e condurre il Qi con 44 illustrazioni a colori degli esercizi corporei.  Sotto le figure sono descritti gli effetti terapeutici e le figure animali associate.

III secolo d.C. = Hua Tuo fu il primo chirurgo cinese. Egli sviluppò un Qi Gong chiamato Wuqinxi  (il gioco dei 5 animali) in cui venivano imitati i movimenti della tigre, del cervo, della scimmia, dell’orso e della gru.

960-1368 = durante le dinastie Song e Yuan vengono diffusi gli esercizi “Taiqin: chiarimenti sulla raccolta e dispersione dell’acqua e del fuoco secondo i 24 Qi” , in cui a ognuno dei 24 mezzi mesi dell’anno veniva associato un esercizio.

1368-1912 = durante le dinastie Ming e Qing il Qi Gong diventa parte integrante della Medicina Tradizionale Cinese.

1955 = viene istituito il Tangshan, un ospedale di Qi Gong. Inoltre vengono pubblicate due opere importanti: “Liu Guizhen pratica della terapia con il Qi gong” e “Hu Yaozhen restare in forma con il Qi Gong”.

1955 a oggi = durante la rivoluzione culturale cinese il Qi Gong scompare in quanto parte della tradizione e il suo impiego medico viene bandito. Al termine della rivoluzione vi fu però una rigogliosa rinascita. Le università di Pechino e Nanchino hanno istituito specifici dipartimenti per la ricerca, l’insegnamento e la pratica del Qi Gong.

Tania Schiavo, allenatrice di Taijiquan della ASD Tai Chi Art – Taijiquan per piccoli e grandi

Cos’è il Qi Gong?

Il Qi Gong è un efficacissimo metodo per ritrovare e mantenere un buon stato di benessere seguendo i principi della Medicina Tradizionale Cinese la quale segue la filosofia taoista. Tale disciplina ricerca perciò la condizione di armonia con se stessi e con l’ambiente equilibrando mente, corpo e spirito in relazione a ciò che ci circonda. Il Qi Gong si avvale di esercizi semplici con movimenti lenti e delicati accompagnati dalla respirazione e dalla concentrazione sul fluire del Qi (energia vitale) che viene consapevolmente condotto e direzionato. Ad oggi sono stati fatti e si continuano a fare, nelle università di Pechino, Nanchino e in tutto il mondo,  studi sui benefici che porta la pratica costante di questi esercizi e sono stati accertati effetti particolarmente positivi sul sistema cardio circolatorio, respiratorio e linfatico, sull’apparato digerente, su quello motorio e scheletrico, sul sistema immunitario, sulla capacità di concentrazione e per contrastare lo stress.  Alla base del Qi Gong ci sono la tutela,  il rifornimento e la regolazione del Qi. Il Qi scorre nel corpo attraverso canali energetici chiamati Meridiani. Se il Qi scorre liberamente la persona si trova in equilibrio armonico e in salute.

L’ideogramma Qi

L’ideogramma del Qi  rappresenta il chicco di riso e il vapore. Il riso è simbolicamente la parte materiale che cuocendo rilascia vapore pur restando in basso. E’ quindi una sintesi tra i due elementi  Yin (terrestre) e Yang (celeste) e rappresenta l’energia vitale, la forza motoria, la forza della natura ma anche il respiro, il soffio di vita ovvero la forza intrinseca in ogni cosa. Il secondo ideogramma, Gong , è composto anch’esso da due elementi: quello di sinistra ha il significato di “lavoro” e quello di destra di “forza, potenza”. Quindi Qi Gong significa lavorare con l’energia ma anche la forza che deriva da tale lavoro.

Tania Schiavo, allenatrice di Taijiquan della ASD Tai Chi Art

Cos’è il Tai Chi Chuan?

Il Tai Chi Chuan (o Taijiquan), più conosciuto semplicemente come “Tai Chi”, è un’arte marziale cinese con origini molto antiche.
Fa parte del Wushu, o Kung Fu, ed è un’arte marziale interna che potenzia una forza di tipo tendineo-articolare morbida, potente ed elastica. Dal punto di vista marziale insegna a utilizzare la forza dell’avversario a proprio vantaggio.
Il principio su cui si basa il Taijiquan è che la flessibilità, la morbidezza e la capacità di adattamento vincono sulla rigidità, sulla durezza e sulla forza.
Il Qi Gong, che viene spesso praticato insieme al Taijiquan, è una disciplina psicofisica che si occupa della salute, del benessere e del lavoro introspettivo, agendo sul controllo delle emozioni.
La pratica di queste discipline aiuta a vivere il momento presente con consapevolezza e dona piacevoli sensazioni di benessere e tranquillità. Sono attività motorie adatte a qualsiasi età e possono essere praticate da tutti. Molti studi scientifici provano i numerosi benefici sia a livello fisico che psichico.

Questa è la definizione che ha dato Chen Man Ch’ing (1902-1975), uno dei più grandi Maestri di Taijiquan:

https://it.wikipedia.org/wiki/Zheng_Manqing

«Il Tai Chi Chuan è diverso dalla medicina, che è di aiuto solo per una parte specifica del corpo”
“Non ha i limiti della meditazione che, per quanto faccia lavorare il Qi [l’energia interna], non esercita il corpo”
“E’ una forma di autodifesa e può irrobustire il corpo”
“Nella pratica di questo esercizio, ci sono centinaia di vantaggi e nessun danno».

Il Taijiquan è un’arte marziale nata in Cina centinaia di anni fa.
E’ una disciplina contraddistinta da una grande precisione nelle posture e nelle dinamiche di movimento. Praticando ci si abitua a governare e rendere morbidi e fluidi i movimenti. Questa è la condizione ideale per prevenire dolori articolari e patologie legate al sistema scheletrico e muscolare.
Il Taijiquan inoltre promuove atteggiamenti utili per rimediare gli effetti dello stress quotidiano, migliorando il rilassamento fisico e la concentrazione mentale.
Nel Taijiquan ognuno di noi può ritrovare tutto: arte marziale, esercizio fisico, sviluppo motorio, benessere psicofisico, divertimento e studio.
Io non sono una grande maestra, sono solo una istruttrice “entusiasta” di questa pratica, ma amo definire il Taijiquan come una “ricerca continua” che si espande in profondità, dentro ognuno di noi.
Ogni volta che si pratica ci si arricchisce di un particolare, si conquista sicurezza nel movimento, si progredisce nella scoperta del proprio corpo e di se stessi. Per me è un’oasi. Da quando ho scoperto il Taijiquan, la qualità della mia vita è migliorata molto. E’ entrato in me e lo ritrovo in ogni azione quotidiana: in famiglia, sul lavoro, nelle relazioni con gli altri…
Questa consapevolezza mi ha spinto a rivolgere il mio insegnamento anche ai bambini e ai ragazzi. Vedere il loro benessere durante la pratica mi gratifica molto.
Penso che poter far stare bene le persone anche per un solo attimo sia un grande dono e una meravigliosa opportunità che ho ricevuto dalla Vita.

Spero che ognuno possa trovare un’attività che lo faccia star bene come per me il Taijiquan!

13 agosto 2019
Elisabetta Bellamoli, Istruttrice di Taijiquan
della ASD Tai Chi Art – Taijiquan per piccoli e grandi

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