Il Qi Gong è una pratica antichissima della quale si è trovata la prima traccia scritta risalente al V secolo a.C. ma che è stata tramandata verbalmente già da molto prima.
La trasmissione orale e non scritta ha fatto nascere una leggenda intorno al Qi Gong. Tale leggenda narra che 5000 anni fa, all’epoca dell’imperatore Tang Yao, la Cina viveva un lungo periodo di mal tempo che non sembrava aver fine. La pioggia cadeva incessantemente causando inondazioni e l’umidità entrava in ogni casa, in ogni cosa e in tutti gli abitanti causando loro disturbi articolari, dolori ma anche tristezza e angustia.
I saggi consigliarono di eseguire movimenti ritmici abbinati al respiro per rasserenare la cupezza del pensiero e mobilitare le articolazioni. Così le genti si accorsero che quei movimenti e le tecniche respiratorie portavano al riequilibrio delle funzioni corporee e ripristinavano il libero fluire del Qi. Ecco come, secondo la leggenda, nacque il Qi Gong.
Scavi archeologici hanno riportato alla luce le prove della millenaria esistenza del Qi Gong:
V secolo a.C. = Iscrizione su giada sulla conduzione del Qi incisa su 12 lastre di nefrite. In sinologo J. Needham ne riporta la traduzione completa nel suo libro “scienza e Civilizzazione in Cina”: Quando (il Qi) va giù, diventa calmo. Quando diventa calmo si solidifica, quando diventa solido germoglia. Dopo che è germogliato, cresce. Appena cresce, sarà spinto di nuovo indietro (nella zona alta). Quando sarà stato spinto indietro, raggiungerà la corona della testa. Al di sopra, premerà contro la corona della testa. Al di sotto premerà verso il basso. Chiunque segue questo vivrà, chiunque agisce contrariamente morirà.
IV secolo a.C. = il filosofo Taoista Zhuangzi scrive il libro “Nan hua zhen jing” (Il Vero Classico della Fioritura Culturale del Sud) dove descrive esercizi respiratori associati a movimenti di animali. In un passo di questo libro egli scrive: ”sbuffare e spalancare la bocca, espirare e inspirare, buttar fuori l’aria consunta e immetterne di nuova, scrollarsi come un orso e stirarsi come un uccello, questa è l’arte per prolungare la vita.”
Il giornale “La Repubblica” ha scritto un interessante articolo in merito che vi consiglio di leggere cliccando il link: https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/07/25/se-la-fisica-sogna-di-essere-una-farfalla43.html?refresh_ce
186 a.C. = a Zhang Jin Shan furono ritrovate 103 tavolette di bambù recanti “La guida per la conduzione e l’allungamento” con una grande quantità di esercizi terapeutici, nozioni sulla eziologia e consigli generali sul corretto stile di vita.
168 a.C. = a Mawangdui fu ritrovata una stoffa di seta che riporta un piano per guidare e condurre il Qi con 44 illustrazioni a colori degli esercizi corporei. Sotto le figure sono descritti gli effetti terapeutici e le figure animali associate.
III secolo d.C. = Hua Tuo fu il primo chirurgo cinese. Egli sviluppò un Qi Gong chiamato Wuqinxi (il gioco dei 5 animali) in cui venivano imitati i movimenti della tigre, del cervo, della scimmia, dell’orso e della gru.
960-1368 = durante le dinastie Song e Yuan vengono diffusi gli esercizi “Taiqin: chiarimenti sulla raccolta e dispersione dell’acqua e del fuoco secondo i 24 Qi” , in cui a ognuno dei 24 mezzi mesi dell’anno veniva associato un esercizio.
1368-1912 = durante le dinastie Ming e Qing il Qi Gong diventa parte integrante della Medicina Tradizionale Cinese.
1955 = viene istituito il Tangshan, un ospedale di Qi Gong. Inoltre vengono pubblicate due opere importanti: “Liu Guizhen pratica della terapia con il Qi gong” e “Hu Yaozhen restare in forma con il Qi Gong”.
1955 a oggi = durante la rivoluzione culturale cinese il Qi Gong scompare in quanto parte della tradizione e il suo impiego medico viene bandito. Al termine della rivoluzione vi fu però una rigogliosa rinascita. Le università di Pechino e Nanchino hanno istituito specifici dipartimenti per la ricerca, l’insegnamento e la pratica del Qi Gong.
Tania Schiavo, allenatrice di Taijiquan della ASD Tai Chi Art – Taijiquan per piccoli e grandi